Gio Tought & Ella Bottom Rouge
«Sono Ella Bottom Rouge, burlesque performer internazionale. Mi divido tra l'insegnamento, la produzione di show e format e spesso lavoro come modella. Vivo a Milano dall'ottobre 2003, quando mi trasferii qui dalla Sicilia per studiare recitazione. Milano è stata una culla accogliente per me, a volte dura, ma sicuramente formativa. Ho trovato amicizie decennali da ogni parte del mondo e ho conosciuto un modo di lavorare e vivere molto dinamico, che a volte sembra stressante ma dopo tutto mi calza a pennello. Lavoro anche in ambito Lgbtq+ da diversi anni e questo è stato, anche se in sordina il mio terzo pride da "personaggio pubblico". Sono felicissima di posare per questo servizio: le "Femme Lesbians" hanno ancora poca voce nel mondo Lgbtq+, ma il vento sta cambiando».
«Gio Thought è il mio nome. Ho uno stile androgino, pantaloni eleganti, canotte o camicie, smoking o giacca di pelle. Sono in questa città da due anni e mi ha cambiato la vita. Ho una fitta rete di amici, tatuo in uno degli studi più influenti, frequento il mondo Lgbtq+ da anni e lo posso vivere a pieno. Milano ti dà la possibilità di essere te stesso, in qualsiasi sfumatura. Ho sempre temuto di non poterlo fare, nonostante sia cresciuta in una famiglia che ha sempre appoggiato le mie scelte. Penso che far sentire la voce della comunità Lgbtq+ sia molto importante, anche per le generazioni future: infatti le mie nipotine conoscono la mia fidanzata e la chiamano zia. Quest’anno, in assenza della parata simbolo del Pride, ho pensato di trasmettere il Milano Pride Digital Show in un locale del quartiere di Porta Venezia, il Pop».
Abito lungo con frange: Bartolotta&Martorana / Abito smoking: Dsquared2 / Texani laminati: Giuseppe Zanotti / Make-up: Eleonora Juglair & Maddalena Brando / Hair: Roots Milano
«Gio Thought è il mio nome. Ho uno stile androgino, pantaloni eleganti, canotte o camicie, smoking o giacca di pelle. Sono in questa città da due anni e mi ha cambiato la vita. Ho una fitta rete di amici, tatuo in uno degli studi più influenti, frequento il mondo Lgbtq+ da anni e lo posso vivere a pieno. Milano ti dà la possibilità di essere te stesso, in qualsiasi sfumatura. Ho sempre temuto di non poterlo fare, nonostante sia cresciuta in una famiglia che ha sempre appoggiato le mie scelte. Penso che far sentire la voce della comunità Lgbtq+ sia molto importante, anche per le generazioni future: infatti le mie nipotine conoscono la mia fidanzata e la chiamano zia. Quest’anno, in assenza della parata simbolo del Pride, ho pensato di trasmettere il Milano Pride Digital Show in un locale del quartiere di Porta Venezia, il Pop».
Abito lungo con frange: Bartolotta&Martorana / Abito smoking: Dsquared2 / Texani laminati: Giuseppe Zanotti / Make-up: Eleonora Juglair & Maddalena Brando / Hair: Roots Milano
Nicole & Olimpia
«Mi chiamo Nicole, ho 34 anni e sono di Milano. Lavoro in una scuola di lingue da 4 anni, ho una compagna con cui convivo, insieme a nostra figlia Olimpia, che ho messo al mondo a novembre. Io Milano non la cambierei con nessuna città al mondo. Tutti dicono che o la ami o la odi, io la amo per ciò che mi ha dimostrato fino ad ora, e spero sia altrettanto generosa con nostra figlia. Sono onesta, il mio primo pride è stato 3 anni fa, prima ho sempre simpatizzato ed empatizzato da lontano, ma non è più possibile. Non ci si può aspettare che sia sempre qualcun altro a lottare per i nostri diritti. Sarà strano non vedere la città percorsa da una festante onda arcobaleno, ma noto con piacere che questa nuova condizione in cui ci troviamo non ha spento il desiderio di celebrare lo stesso il pride. La condizione di mamma è già delicata, nel mio caso mi trovo poi spesso a lottare per far capire che di mamme nostra figlia ne ha addirittura due. L'amore può avere milioni di sfumature e che nessuna è più legittima di un'altra. Il rispetto è la via da percorrere per capire questo semplice concetto, e io la percorrerò mano nella mano con la mia compagna e nostra figlia».
Nicole - T-shirt: Pride Dsquared2 / Shorts denim: Levi’s / Buffalo London alte / Make Up: Carla Curione
Olimpia - Total look: Emilio Pucci Kids
Nicole - T-shirt: Pride Dsquared2 / Shorts denim: Levi’s / Buffalo London alte / Make Up: Carla Curione
Olimpia - Total look: Emilio Pucci Kids
David Blank
«Sono David Blank e sono un cantautore queer afro Italiano. Milano mi ha fatto conoscere un sacco di persone che terrò nel mio cuore per sempre, è stato amore a prima vista. La vita a Milano è senz'altro bella, ma a un artista nero queer può stare stretta: ti trovi a dover seguire un certo status quo e, a volte, non è concesso esprimersi al massimo o in modo genuino. Ci sono stati degli episodi di razzismo, certo, ma nulla di violento. Il pride di quest'anno? È molto positivo, è bello poter raccontare le nostre storie ad un pubblico più ampio del solito, anche attraverso i social e le iniziative online».
Gilet: stylist’s own / Jeans maculato: Moncler / Occhiale a mascherina: Levi’s / Stivali texani: HTC Los Angeles / Make Up: Carla Curione
Gilet: stylist’s own / Jeans maculato: Moncler / Occhiale a mascherina: Levi’s / Stivali texani: HTC Los Angeles / Make Up: Carla Curione
Giampaolo Gori
«Sono Giampaolo, hairstylist co-founder di Roots. Milano mi ha dato davvero molto, ha fatto sì che nel mio percorso incrociassi persone che hanno creduto molto in me e nelle mie capacità, lasciandomi esprimere per come sono. Uno degli aspetti quotidiani che più amo del mio lavoro è ascoltare le persone, capirle a fondo anche da piccoli gesti o parole, aiutandole a trovare la forma esterna che più corrisponda a come si sentono dentro».
Total look: Prada / Hair: Root Milano / Make Up: Carla Curione /Calzino con fiamme: Vision of Super
Total look: Prada / Hair: Root Milano / Make Up: Carla Curione /Calzino con fiamme: Vision of Super
Mathilde
«Sono Mathilde, 3@%¥ anni , sarda ma vivo a Milano da oltre 10 anni. Lavoro come make up artist, e sono queer. Quando sento dire che un bambino non deve essere indirizzato già da piccolo alla conoscenza di se stesso, compresa la sua identità di genere, mi rattristo. La gente pensa subito che il bambino o la bambina non sentano e non capiscano. La gente pensa che indirizzare significhi quasi obbligare , quando invece significa lasciare liberi di essere, sin dall'infanzia, proteggendo con cura, aiutando ad arrivare al pieno riconoscimento personale. Il Pride è anche questo, dar voce in capitolo alla nostra comunità, rivendicare i nostri diritti, educare la società alla nostra presenza. Quest'anno il Pride è difficile, ma non ci fermiamo. Non potremo occupare le strade con i nostri colori, ma potremo comunque continuare a renderci visibili, con lo stesso orgoglio degli anni passati. Chiedendo giustizia per le morti di tutte quelle persone della comunità Lgbtq+ che vengono uccise ancora, o che si tolgono la vita perché vittime di odio».
Body stretch: Levi’s / Abito in tulle: Adi Karni Vagt / Bustier con cristalli: I Love Pretty / Choker in pelle: Absidem / Anfibi: Dr Martens / Make-up: Mathilde / Hair: Roots Milano
Body stretch: Levi’s / Abito in tulle: Adi Karni Vagt / Bustier con cristalli: I Love Pretty / Choker in pelle: Absidem / Anfibi: Dr Martens / Make-up: Mathilde / Hair: Roots Milano
Jean Diaz
«Mi chiamo Jean Diaz, sono uno studente di comunicazione, media e pubblicità a Milano. Questa città rappresenta ciò che ho sempre voluto e credevo irraggiungibile: per me Milano è libertà, mi sta dando stabilità ed è il luogo dove dopo tantissimi anni mi sento di poter essere me stesso al 100%, esprimere ciò che sono in tutti i modi e senza limiti. Aprendo gli occhi ho sentito di vivere il razzismo sulla mia pelle molto spesso. Il pride di quest’anno mi fa pensare che non ci debba essere un qualcosa in particolare per celebrare il nostro orgoglio: non avremo i carri, non avremo la parata, ma nulla ci fermerà dall’urlare al mondo quanto siamo orgogliosi di ciò che siamo. Un progetto come Still Pride è importante per evidenziare che anche se non stiamo insieme fisicamente, la nostra comunità con le sue varie diversità è forte e unita».
Total look: Prada / Hair: Root Milano / Make Up: Carla Curione
Total look: Prada / Hair: Root Milano / Make Up: Carla Curione
Nat
«Mi chiamo Nat, nella vita cerco di fare l’artista e sono di Milano, città che a tratti amo, per la sua modernità e il suo saper essere inclusiva, e che a tratti non sopporto, per la velocità e la sua severità, ma che mi permette di essere quello che sono e di sfogare la mia arte in più campi. Quest’anno mi mancherà molto sfilare tutti insieme, ma so che continueremo comunque a far sentire la nostra voce e a mostrare con orgoglio tutte le nostre sfumature. Per questo sono qui come Nat, Drag King».
Total look: Levi’s / Underwear: Calvin Klein / Dr Martens Pride / Occhiali da vista: Pugnale / Make-up: Carla Curione / Hair: Roots Milano
Total look: Levi’s / Underwear: Calvin Klein / Dr Martens Pride / Occhiali da vista: Pugnale / Make-up: Carla Curione / Hair: Roots Milano
Jin Jin Mezzanotte
«Sono GinGin Mezzanotte, sono nato a Taipei in Taiwan, vivo a Milano dal 2012 e lavoro nella moda. Ognuno dovrebbe avere un giardino segreto, io me lo sono trovato qui e voglio condividerlo liberamente, senza paura di mostrare la mia femminilità: nel 2019 ho organizzato per la prima volta in un locale di Milano un mio personale drag show, dal titolo Geisha-Bageisha. Il razzismo? Sì, esiste, e purtroppo anche nel mondo Lgbtq+. A Milano sono cresciuto e sto bene, ma questo non basta, possiamo migliorare il nostro spazio. Di fronte a queste situazioni il Pride è un evento per festeggiare insieme, per mostrare chi siamo, anche la nostra parte più nascosta. L'importante però è che gli abbracci che ci scambiamo al Pride non siano solo una facciata, valida solo per quel giorno».
Total look: Miu Miu / Occhiali da vista a farfalla: Fede Cheti / Make Up: Carla Curione
Total look: Miu Miu / Occhiali da vista a farfalla: Fede Cheti / Make Up: Carla Curione
Stefano Libertini Protopapa
Sono Stefano Libertini, Protopapa per le amiche.
Faccio il dj da quando l'electroclash era ancora un genere rilevante, organizzo party, ho un'agenzia di servizi musicali e un'etichetta discografica.
Da 2 anni sono proud mom di un queer cabaret: Drama Milano.
Da 5 anni collaboro con il Milano Pride curando la direzione artistica di Milano Pride Square: 3 giorni di eventi musicali e culturali sui diversi parchi nelle strade di Porta Venezia.
Il Pride 2020 sarà strano, digitale e "a distanza" come la primavera che lo ha preceduto ma noi siamo ancora qui e ci saremo sempre, questa lontananza fisica ci darà il doppio della carica per il prossimo anno!
Mistress Mirage
«Mistress Mirage è una sciura borghese d’altri tempi, catapultata negli anni 2000. Il suo stile vintage è eclettico, curato e raffinato. Nella vita di tutti i giorni Matteo lavora in un ufficio stampa nel fashion system, mentre Mirage (abbreviato, per gli amici) si divide tra la beneficenza e il burraco con le amiche. Sarà un peccato quest’anno non manifestare durante la parata di Milano, ma fortunatamente la tecnologia ci dà la possibilità di farlo rendendo il Pride Month ancora più inclusivo: tutti possono utilizzare i propri social per diffondere l’orgoglio Lgbtq+ nel mondo intero. La comunità meneghina è scintillante, variegata e unita per difendere le libertà di tutti. La nostra comunità è resiliente. Sono fiera di prender parte ad un progetto come Still Pride: la nostra diversità sta diventando normalità».
Abito stampato con cintura: Paul Smith / Sandalo con catena: N21 / Orecchini a bottone: Prada / Make-up: Carla Curione
Abito stampato con cintura: Paul Smith / Sandalo con catena: N21 / Orecchini a bottone: Prada / Make-up: Carla Curione
Sebastien & Fabrizio
«Sono Fabrizio, ho 51 anni e da quando lavoro mi occupo di marketing editoriale. Milano è il motore e il faro del nostro Paese, per l’economia e la cultura, è un fatto, il suo cliché è autentico: città aperta, ma discreta, operosa, internazionale anche se grande come una pozzanghera. In qualche modo sono felice di appartenere a una generazione dove tenersi per mano in strada con il proprio compagno era un sogno: l’emozione dei baci rubati, il divertimento degli ambienti di certi locali e gli sguardi complici compensavano l’ignoranza. Oggi è una grande soddisfazione vedere la comunità Lgbtq+ di Milano rispettata e apprezzata alla luce del sole, finalmente. Per questo spero che il domani ci veda più spesso sposare battaglie comuni e urgenti come l’ambiente oltre a presidiare la nostra diversità».
«Sono Sebastien, un pittore di 26 anni, e vivo a Milano da 4 anni. Amo questa città e il suo dinamismo, Milano è una città che non si rivela immediatamente e l'adoro anche per questo. Qui vedo un'affermazione della comunità Lgbtq+ sempre più visibile e aperta, deve andare avanti così».
Total look: Msgm / Stivaletti trekking: Paul Smith / Make-up: Eleonora Juglair & Maddalena Brando / Hair: Roots Milano
«Sono Sebastien, un pittore di 26 anni, e vivo a Milano da 4 anni. Amo questa città e il suo dinamismo, Milano è una città che non si rivela immediatamente e l'adoro anche per questo. Qui vedo un'affermazione della comunità Lgbtq+ sempre più visibile e aperta, deve andare avanti così».
Total look: Msgm / Stivaletti trekking: Paul Smith / Make-up: Eleonora Juglair & Maddalena Brando / Hair: Roots Milano